Triple H parla delle talpe che diffondono notizie WWE riservate

**Ryback "Rules"** Sab 24 Ago 2013, 09:03

TRIPLE H è stato intervistato da Grantland poco prima di SummerSlam.

Ecco come ha risposto quando gli è stato chiesto cosa pensa delle talpe che sul web rivelano in anticipo i piani della WWE:

“La notte che abbiamo fatto tornare Brock Lesnar i fan cantavano il suo nome come se sapessero della sua presenza. Vince McMahon mi chiese come era possibile una cosa del genere

La verità è che non lo sapevano. Avevano letto in giro delle voci di corridoio, i cosiddetti rumors.

Ma se riguardate quel pubblico, erano fottutamente esaltati quando Lesnar venne fuori.

Ed è questo che fa la differenza.

La gente crede di sapere ma in realtà non sa nulla delle meccaniche che regolano i nostri processi. Certo, ogni tanto qualcuno azzecca qualcosa ma è quasi sempre colpa dei lottatori che parlano troppo. Loro sentono dei “si dice” e questo mi sta bene. Noi non ci perdiamo il sonno. Ma non ci piace quando la gente rovina le sorprese che prepariamo per i nostri fan. E’ come dire ai bambini che non esiste Babbo Natale. Perchè farlo? Non beneficia nessuno se non l’ego di chi butta fuori la notizia.

Ecco, questo è quello che non capisco. Perchè dire alla gente quello che sta accadendo? Non è il succo di quello che facciamo ovvero tentare di tenere tutti incollati alla sedia con sorprese ed eventi inaspettati. Certo, ci siamo accorti della direzione che ha preso Internet e stiamo dando sempre più interazione ai nostri fan insieme a nuovi concept come Total Divas.

Però ammetto di riderci su quando sul web leggo roba del tipo: “oh, CM Punk ha lanciato una bomba a mano e ha distrutto con un promo la quarta parete”. Dunque fatemi venire dritto al punto, credete davvero che noi lo si metta in Tv permettendogli di rompere ogni nostra fottuta regola per poi sedersi in stile indiano e sputtanare chiunque senza impedirgli di andare avanti? Se fosse stato tutto spontaneo (uno shoot) saremmo andati fuori onda il secondo esatto in cui iniziò a parlare”.